14 Ottobre 2024
Guardea, Castello del Poggio e Val Sarana
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Rilassante e panoramica passeggiata nei dintorni di Guardea.
Il percorso si svolge in prevalenza su strade bianche, incontrando boschi che di tanto in tanto si diradano, aprendo delle belle finestre panoramiche sulla sottostante valle del Tevere, con vista che va dal Monte Cimino all’oasi di Alviano
Vedremo inoltre il Castello del Poggio, edificato dai Normanni nel 1034 su una preesistente Rocca Bizantina del VII secolo.
Nei secoli è stato abitato da Federico I Barbarossa, Carlo V di Spagna, Cesare Borgia, Filiberto di Savoia e per ultima la Principessa Olimpia Doria Pamphili. Attualmente il castello è chiuso al pubblico.
Dettagli aggiuntivi
Difficoltà - E
Luogo di ritrovo - Piazzale ex-Coscetta
Orario di ritrovo - 08:30
Mezzo - Auto proprie
Tempo - 4h soste escluse
Distanza - 8,5 Km
Dislivello salita - 177 m
Dislivello discesa - 168 m
Pranzo - Al sacco
Giro ad anello - sì
Modulo di iscrizione -
Direttori di escursione - Tonino Ciarlora - 3296509988, Emanuele Rossi - 3472821987
Dotazioni richieste - Scarponi da trekking, Bastoncini
Organizzatore
Commissione Montagnaterapia
L’attività di trekking-terapia o montagna-terapia che dir si voglia, da alcuni anni, rappresenta una pratica ed una ulteriore possibilità di agire nel campo delle terapie, nel lavoro con persone con disabilità o con problematiche dovute a difficoltà socio-relazionali.
Tutti dentro, nessuno escluso. È l’estrema sintesi di quel che rappresenta per noi questo modo di fare escursionismo.
Al di là di tutti i benefici a livello di salute che da questa attività derivano, qui parliamo in definitiva di benessere ed il valore più assoluto in cui crediamo è quello dell’inclusione.
La capacità di accogliere le differenze in una situazione relazionale di gruppo, con la consapevolezza di sperimentare i propri limiti e le proprie possibilità.
Allora questo progetto rappresenta un contesto entro il quale conoscere storia, natura e cultura della zona in cui viviamo e dove possiamo tutti imparare ad avere cura dell’ambiente ma imparare anche ad avere cura e rispetto di noi stessi e degli altri.
La cosa più bella è che il cambiamento, in questi percorsi terapeutici all’aria aperta, non riguarda solo i cosiddetti pazienti ma anche educatori ed accompagnatori. Perché quei passi consumati sui sentieri della salute sono i passi leggeri della solidarietà e come spesso accade non fanno rumore.
Del resto anche la natura cresce senza fare rumore.
Percorrendo i sentieri non ci sono sani e malati . Siamo uguali e diversi. Ed ognuno porta con sé la propria bellezza.